lunedì 30 novembre 2009

è il momento di riflettere [3]

LA LETTERA.
di PIER LUIGI CELLI

Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.
Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.
Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.
Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.
Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.
Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.
Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.

Preparati comunque a soffrire.

Con affetto,
tuo padre

L'autore è stato direttore generale della Rai.
Attualmente è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli.

(30 novembre 2009)

martedì 20 ottobre 2009

è il momento di riflettere [2]

Come dicevo tempo fa in un mio precedente post, è il momento di riflettere.
Quel post cominciava così:
Proprio ieri mattina ero al bar con l'antico geometra, il mio amico Vincenzo, per una volontà fortuita del caso. Io passavo distrattamente davanti alla vetrina del locale, lui era quotidianamente presente all'interno.

Il bar in questione ora è chiuso.
Il proprietario ha venduto il locale, il suv e penso anche la casa e se ne è andato in Venezuela.
Io continuo a parlare col mio amico, ma ora il caffè lo andiamo a prendere in un altro bar.
Caffè italiano, servizio extra.... comunitario.

one of my turns

Le parole, i gesti ritmici, le discrepanze dei movimenti, degli intenti.
L'armonia della luce sulle goccie d'acqua, la profondità, la vastità, il buio dei fondali dei laghi. L'immobilità. L'apparenza della vita in lontanza, all'orizzonte.
La quotidianità. Il rancore e l'odio e il perdono e il sorriso amaro, nel tempo che non regala nulla se non le sue sorprese illogiche. La vita dopo la morte, il tentativo puerile di inseguire l'intuito.
Il fascino e l'intelletto, l'intimità delle lenzuola, la volgarità del letto. Lascivia, saliva, sguardi, sospiri e rantolii. L'amore, l'amicizia, la promessa di fedeltà.

C'è qualcosa che affascina in un tramonto, qualcosa che disorienta in un'aurora. L'anima ci accompagna in ogni ora del giorno e della notte. Il nostro sesso palpitante ci fa scoprire la voce delle altre anime, la nostra nel coro. La vagina, il pene, il cioccolato, la velocità, l'istante. Il piacere.
C'è qualcosa nell'ombra degli sguardi che distrae, c'è qualcosa nella luce delle pupille che attrae.
Sensualità, complicità, intesa, l'eterno. La complicità.
Scoprire, toccare, capire. Assaporare, giocare, vivere.
Catalogare, riconoscere, sapere.
Stancarsi. S e n t i r s i  l e n t i, rallentati, affaticati. Seduti.
Aspettare di avere ancora un attimo, un fiato, un rantolo.
Uno sguardo alla stanza, alla nostra ombra, all'orizzonte.
E poi morire.



lunedì 12 ottobre 2009

sputtana me e l'italia


Più che il fatto del giorno, è la riconferma del decennio.
Ma le malefatte di Prodi o gli inciuci di D'Alema erano davvero così brutti?

venerdì 9 ottobre 2009

l'importanza della fetta di pane

Ora di pranzo.
Finisco di condire l'insalata olio e aceto balsamico. Niente sale.
Però un po' di pane ci vuole. E mentre mi accingo a posare la lama dentata del coltello sulla crosta del filone, penso: qui ci vuole un certo spessore di mollica, ci vuole quel tanto di spessore per sentire che sto mangiando qualcosa e anche il suo sapore.
E ho avuto questa folgorazione, ho sentito una voce che diceva "osanna nei cieli" e ho visto la luce, ho avuto la conferma che nella vita il senso si trova nel prendere posizione nei confronti delle proprie idee.
Altro che crisi economica e sociale, altro che internet o le banche virtuali. Ci vuole la fetta di pane giusta per compiere grandi cambiamenti. Per esaltare, accompagnare, comprendere, gustare il sapore della pietanza e della propria convinzione. Per entrare in armonia cosmica col proprio io gustativo, quello che ci porta a conoscere l'aspetto reale delle cose che mettiamo sotto i denti.
Lo spessore della fetta di pane è sostanziale al benessere più profondo.
Il mito di Gesù si fonda su poche cose, tra queste il momento in cui prese il pane e lo spezzò. Il pane visto come corpus Cristi, come salvezza e redenzione.
Ma l'ostia, che rappresenta tutto questo, è una sfogliatella sottile di farina.
Sarà per questo che sono rimasto ateo.

lunedì 5 ottobre 2009

problemi di comunicazione [2]

Nessuno, che lavori nel settore della comunicazione, sa con esattezza cosa possa accadere in un determinato giorno dell'anno, avendo preparato per un'azienda un comunicato e affittato per la stessa uno spazio dove esporre quel concetto.
Nessuno.

E' una pagina di qualche tempo fa, giovedì 27 agosto 2009.
Ma non è per la notizia di cronaca che mi interessa questo ritaglio,  in questo momento.
Bensì, per un motivo relativamente nascosto e macroscopicamente evidente. Quando ho visto questa pagina, per caso, mentre un signore sfogliava il suo giornale sul treno, non ho potuto fare a meno di notare la combinazione vincente della comunicazione globale.
Ancora una volta.
Per globale intendo quella comunicazione in tutte le sue forme di espressione, laddove poi sta a noi trovare le sfumature ed i significati reconditi del messaggio che il caso ci manda. Quotidianamente la mente percepisce quello che l'occhio vede e le poi la nostra capacità analitica corregge l'ordine di importanza degli eventi, o delle informazioni, in base alla nostra etica. Così su questa pagina troviamo diverse notizie che riguardano un caso giudiziario di troppo tempo fa ma che ora vede il suo epilogo. Però, aldilà di tutto, il titolo blu quasi a centro pagina richiama la nostra attenzione in modo prepotente.
Chi mastica un poco le dinamiche della comunicazione visiva e le tecniche della comunicazione pubblicitaria, riconosce il buon lavoro fatto dal grafico.
In questo caso la nostra attenzione viene poi attratta dal titolo a otto colonne in cima alla pagina: Strage del Circeo, ora è libero. Si è pentito.
A seguire l'articolo di chiusura, a sinistra, ci ricorda che i familiari hanno la rabbia che gli mangia il cuore.
Allora, a questo punto, l'informazione che abbiamo recepito è che chi sbaglia paga per la strage al Circeo, ma siccome lui si pente, i familiari hanno la rabbia nel cuore.
Ma in nostro soccorso arriva la capacità analitica a corregge l'informazione: per la strage al Circeo, Gianni Guido dopo aver scontato la pena, si è pentito ma questo non toglie la rabbia dal cuore dei familiari della vittima.
Ma allora chi è che paga?
Chi sbaglia.
E se poi si pente?
Ci pensa AXA.

venerdì 11 settembre 2009

sono il miglior premier della storia

Cari italiani
stavolta ho paura che gli extra terrestri si siano infiltrati tra noi, per davvero.
Ed è evidente che il nostro cibo, la nostra aria e sopratutto le nostre donne, non facciano bene al loro organismo.
Non c'è altra spiegazione.
Altrimenti vuol dire che la vostra classe politica è composta da un branco di umani impazziti.

Ma voi davvero pensate che non ci sia un'alternativa migliore a questo? Certamente ormai la situzione è irreversibile, in quanto il rischio (quasi concreto) è che il giorno che questo signore sparirà dalla scena come miglior premier della storia lo vdrete ricomparire alla vostra destra come amico del papa, o presidente della repubblica oppure come dittatore.
Non crediate che sarà capace di rinunciare a qualcosa dopotutto quello che si è comprato, cioè conquistato.

Ipse dixit: «Mai pagato per fare sesso: preferisco le conquiste»
E chiaramente voi ci credete.

mercoledì 9 settembre 2009

è morto mike bongiorno

La notizia è giunta per via telefonica.
Il mio amico, l'antico geometra, mentre ciarlavamo di quest'Italia e dell'altra, mi ha aggiunto anche questa news.
"Mike Bongiorno è morto."
Immeditamente ho pensato ad uno scherzo, ma so quando scherza.
Altrettanto immediatamente ho pensato "e Pippo Baudo, come sta?"

martedì 28 luglio 2009

l'eterna verità passeggera

Ci sono dei giorni che le "cose" ritornano, spuntando fuori senza preavviso dal cassetto o da sotto un libro lasciato lì. Ci sono quelle cose che tornano perchè non se ne sono mai andate e ogni volta le riscopriamo, comunque. Ci sono queste cose che la vita ci regala, se sai essere sereno e non lasciarti sopraffare dalla noia, ogni volta che può.
Ci sono le cose, e ci sono io. E anche tu.
Rifai le cose che hai già fatto, nel tempo. Ripetile. Scoprirai quanto siano migliori o comunque il loro disincanto. Non lasciarti sopraffare dalla sensazione di averlo già visto. O sentito. O fatto.
Accetta il consiglio... per questa volta

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

Tratto da "The Big Kahuna", 2000, regia J. Swanbeck

mercoledì 8 luglio 2009

recovery

LOST my data. [6 luglio 2009]
RESCUE data. [8 luglio 2009]

The show must go on....
Mo' inizia la gran rottura de cojoni de ristallà tutti i sofftuàrr!

venerdì 3 luglio 2009

è il momento di riflettere

Proprio ieri mattina ero al bar con l'antico geometra, il mio amico Vincenzo, per una volontà fortuita del caso. Io passavo distrattamente davanti alla vetrina del locale, lui era quotidianamente presente all'interno.
Così mi sono fermato a salutarlo. E da un discorso sulla salute, passando per una veloce disquisizione sulla qualità dei parcheggi a Roma, siamo arrivati a parlare dell'italia. Mi piace parlare con Vincenzo, perchè si parla spesso di qualità della vita, che lui ha vissuto una decina di anni prima di me. Mi sono trovato a riflettere che mentre io cominciavo a sentire parlare di Berlinguer, l'Enrico storico, lui lo sentiva parlare davvero. E allo stesso modo, mentre io, intorno ai 15 anni, cominciavo ad ascoltare la musica sacra suonata dai mitici Pink Floyd o gli Yes o Led Zeppelin, lui la sentiva direttamente ai concerti.
Il sornione Vincenzo sorride e mi sfotte un po', ragionando su queste cose.
Ma ora siamo pari.
Grazie alle fantastiche manovre politiche, economiche e sociali del mondo intero nonchè del nostro eccezionale Governo e dei suoi rappresentanti, ora siamo entrambi disoccupati. Le nostre professioni vengono svalutate. Il loro valore economico è sceso rapidamente vicino allo zero. E l'età che ci portiamo addosso ci allontana de qualunque possibilità di collloquio conoscitivo con le aziende.
Lui con la sua cultura cosmica, coltivata nel tempo dalla passione per la verità e dal gusto per le cose buone, maturata da una visione della vita totalemente unplugged, cresciuta nei roboanti anni settanta, tra sapori forti e il volume dello stereo alto, impregnata di un animo gentile e valori generosi di colesterolo nel sangue, lui, ora, si sta arrendendo.
Non alla vita, ma alla realtà.
Io con la mia superficialità istintiva da artista, permeato di sensazioni e profumi, figlio involontario dei veloci ed edonistici anni ottanta, cresciuto con un istinto che mi allontana dalla memoria storica e che ora accresce quotidianamente il divario dalla realtà, io, oggi, mi sono arreso.
C'è da dire che entrambi siamo di sinistra ed entrambi siamo disorientati. Ma non perchè di sinistra, bensì dalla sinistra. Da questo paese, dal suo popolo e dal declino di troppe ideologie! Nonchè, in ultima analisi, anche dalla scomparsa della buona educazione, che poi non è nient'altro che la declinazione naturale dell'applicazione dell' intelligenza.
Quando stamattina su Epolis ho letto questo commento inviato da un lettore, mi sono sentito rincuorato. Riassume perfettamente lo stato d'animo e la linea di pensiero che stavo cercando di esprimere nei discorsi con l'antico geometra. Lo riporto pedissequamente, non per pigrizia ma per merito di sintesi.
Quando un Governo si esprime al meglio produce razionalismo, illuminismo, libertà di religione o di non religione, accoglienza dello straniero e del diverso, protezione del più debole, forte stato sociale, garanzia del futuro, progresso civile, uguaglianza di tutti di fronte alla legge, pace, diritto alla vita e ad una morte dignitosa.
Quando un Governo si esprime al peggio produce discriminazioni sociali ed economiche, chiusura del futuro, accentramento dei poteri solo su uno, controllo dell'informazione, censura, peggioramento degli strati più deboli della società, erosione dei diritti di tutti, aumento degli abusi e dei privilegi dei potenti, militarizzazione del Paese, la riduzione oggettuale della donna a corpo quando Berlusconi da della "zoccola" ad una sua ministra ne è l'esempio pratico).
State un minuto in religioso silenzio, spegnete il Tg1 e chiedetevi: vivo in un Paese dove c'è un Governo che si esprime al meglio o al peggio?
E il popolo di questo Paese, si esprime al meglio o al peggio?
Mi auguro che non siano pochissimi quelli che spegneranno la tv.
Mi auguro che diminuisca il numero di quelli che cambieranno solo canale, così come aumenti invece il numero di quelli che si porrà domande.
Forse una risposta vitale alla mia questione sta nella voglia di ripresa che molti esprimono.
Per quanto, la percentuale di insuccesso di questa ripresa è proporzionale al numero di persone in fila ai provini del Grande Fratello.

martedì 23 giugno 2009

lettera aperta agli altri

Come si fa ad ignorare l'uomo? Infatti non lo ignoro, semplicemente, come l'aria, so quant'è importante ma non ci penso. Sono circondato dall'uomo.
Ma anche da me stesso. Cammino quotidianamente accanto ai pensieri, alle problematiche che ne scaturiscono e ai problemi del mio sopra-vivere.
E tutti gli altri accanto a me. Alcuni più di altri. Gli amici nel cuore.
Gli altri... non è che non amo gli altri. E gli alcuni. Semplicemente non posso amare tutti.
Così come non posso detestarli tutti, quelli che se lo meritano.
Ho tempo da spendere e sorrisi, per quando capita. Per quando serve.
Con questo non intendo dire che sono falso nei miei momenti di intimità, ma che sono vivo e in tal senso distribuisco energie.
Nel mio cuore ha spazio chi ne ha trovato. Chi è rimasto fuori non sia geloso e, invece, sia lieto della vita che ogni giorno scorre accanto a lui. Così da essere sempre sè stesso avendo semplicemente ciò che trova. Non ciò che cerca.
Io adoro certi momenti che certe persone sanno creare. Ma come per ogni cosa che accade, sia nella buona che nella cattiva sorte, sappiamo che è regalata alla vita e relegato all'ulbum dei ricordi, così non possiamo ignorare l'uomo che ne è l'artefice e per questo sarà ricordato. Io nel mio album ho centinaia di momenti e di volti, e un sentimento unico per ognuno. A volte indescrivibile.
So di essere uno di quei volti negli album di moltissime persone, ma non pretendo di essere importante. Mi auguro solo di non essere dimenticato.
Cosa che del resto può capitare. E se capita, non va presa come una punizione. Vorrà dire che avremo più tempo da dedicare alla parte più importante della propria vita: sè stessi.
Un esercizio che richiede molto tempo. A volte tantissimo.
Così da essere pronti quando arriverà l'onda.
Ma a volte alcune persone scompaiono dal nostro cuore, alcune attenzioni ci vengono tolte alla nostra anima e noi ne soffriamo nel corpo e nello spirito. Sentiamo dentro una rabbia e un vuoto che non si colma. E questo ci fa arrabbiare di più. Però possiamo sopravvivere e rassegnarci alla perdita. Ci vuole tempo, ma ne siamo capaci tutti.
Quindi che tipo di rabbia si potrebbe provare se il vuoto della perdita viene colmato da quella vita resistuita? Avere di fronte l'uomo che potrebbe finalmente rispondere a certe domande rimaste in sospeso, prima che se ne vada di nuovo, che ansia potrebbe provocare alla nostra anima?
Probabilmente ne risulterebbe una contrazione così forte che si ci porterebbe a stritolarlo nella ricerca della verità, invece di abbracciarlo e continuare come prima.
Perchè bisogna capire che nessuno cambia e nulla si trasforma veramente, magari si modifica.
Così nella vita, insieme alla notte che si rischiara, le cose prendono forma. Le stesse che erano lì nel buio e che non vedevate bene. E che ogni notte torneranno ad essere invisibili. Chi di voi può dire con certezza di sapere che le cose e le persone, nel buio, ci sono comunque? Dovete goderne nelle ore di luce e non cercarle quando non le vedete.
Perchè pur non vedendole o non sentendole non significa che non ci siano.
Per questo vi amo tutti. Anche se non mi sentite.
Per questo vi amo ancora di più. C'eravate anche quando non vi sentivo.
E ora che sono tornato, siete tutti qui con me, a costruire il mio album dei ricordi.
Non manca nessuno.
Se dimenticherò i nomi, sarà solo perchè il tempo sbiadisce i contorni.
Ma non sbiadirà la mia capacità di distribuire energie.

domenica 7 giugno 2009

Il Rag. PETROZZI

Il Rag. Petrozzi ascoltava le varie litanie in assorta meditazione.
Il suo sguardo assorto lasciava intuire che all'interno del suo animo si aggrovigliassero chissà quali riflessioni liturgiche, in questa domenica calda ma ventosa. La verità era che l'omelia del parroco, che esortava ad una incontrovertibile fede sull'amore divino per gli uomini, aveva lasciato in lui un piccolo dubbio.
Veniva invocato un amore per il prossimo a lui nuovo, per quanto usurato dai secoli: rimettere i debiti ai nostri debitori.
Petrozzi, un attimo prima di quelle parole, stava giustappunto pensando che aveva votato Berlusconi e il suo popolo delle libertà, per poter meglio portare a termine i propri affari personali e i propri comodi. In barba alle leggi civiche e morali sancite nel tempo dalle vicende umane.
Ma ora si rendeva conto che presto avrebbe potuto rendere spiegazione dei suoi comportamenti a qualcuno di più in alto di Berlusconi o di quei giudici persecutori e accaniti. E di sinistra.
Lui sapeva una verità, tenuta di riserva nel suo cuore da sempre: Dio perdona e rimette i debiti ai suoi peccatori. Se la ripeteva da una vita, ben sapendo che la clausola primaria del contratto stabiliva che la cosa si sarebbe potuta ottenere a patto che nel libro contabile a suo carico, le voci crediti e debiti, fossero pareggiate.
"Però Signore - si domandava e pregava insieme - tu lo sai quanto costa la vita. Quanto ci vuole per rendere felice un figlio il giorno del suo matrimonio, che è tra breve. Quanto ci vuole per mantenere la casa. E il SUV parcheggiato nel garage. Tu lo sai, che tutto ce l'ho grazie alla rendita che produce la mia attività. E che non posso rimetterci i miei crediti. La mia ricchezza economica dipende dalla riscossione dei debiti ai miei debitori. E ora che Berlusconi tentenna e sta dando fuori di matto, non sono più sicuro che potrei reggere il colpo se lui sparisse. Percui, ti prego, mio Signore, fai che le mie preoccupazioni spariscano quanto prima. Ti prego, Grazie. Amen."

La chiesa era davvero gremita, nelle navate laterali le persone stavano in piedi e i bambini non avevano spazio per correre. Poi la messa finì. Uscendo, mentre scendeva la gradinata, salutando e sorridendo, al Rag. Petrozzi lo colse un infarto fulminante che lo fece cadere e rotolare fino alla piazza.
Non ci fu nulla che la gente o i medici o le preghiere dei familiari potessero fare per lui.
Le sue richieste erano state ascoltate.
Insieme a tutte quelle dei molti debitori presenti in chiesa.
Gloria e lode al Signore.
Amen.

mercoledì 13 maggio 2009

12 maggio

42 anni
da quando sono nato

vale la pena fare un paio di considerazioni:
da qui in poi la vita va vissuta con moderazione
cosa che andava fatta anche da prima
(ed è un consiglio che darò a tutti)
senza rinunciare a niente
ma stando attento alla qualità
alla quantità, alla compagnia.

Da quando mi sono svegliato
quel giorno di febbraio
che avevo ancora 41 anni
ho capito che SURF è stato davvero
un involontaria dichiarazione testamentaria 

Sono un ragazzo fortunato perchè
ho un numero giusto di amici
che mi hanno fatto capire quanto mi amino.

Sono un ragazzo fortunato perchè
ero morto e ora sono redyvivo
per grazia ricevuta e forza dell'amore.

Sono un ragazzo fortunato perchè
la donna che amo mi ama
e finchè dura è bellissimo.
E' lei la mia qualità nella giusta quantità
senza affanno ma con costante presenza
a cui dedicare la mia coscienza.

42 anni passati a cercare
affannosamente la felicità
e sono dovuto morire per capire 
che l'avevo trovata già da tempo.

Per il resto nutro quotidianamente la speranza
che anche le persone che amo
riconoscano e vivano e  questa serenità
 senza dovermi far disperare
per il loro apparente distacco.

Per il resto spero sempre che tutti
possano vivere un futuro migliore.
Armonia non è un concetto così difficile.

giovedì 30 aprile 2009

EUROPEE:
questo voto lo accendiamo?

Berlusconi lancia le sue tre candidate:
Barbara Matera, Lara Comi e Licia Renzulli

Varsavia, 29 apr. (Apcom) - Il premier Silvio Berlusconi parlando da Varsavia informa i cronisti che in lista nel Pdl per le europee ci saranno "Laura Comi, Licia Renzulli e Barbara Matera". "Laura Comi è bravissima - spiega il premier - la Renzulli è la prima dei non eletti alle scorse politiche, candidate nelle Marche e lavora in una clinica e con i bambini del Bangladesh. La terza è Barbara Matera, che ho conosciuto tramite Letta perchè è fidanzata con il figlio di un prefetto amico di Letta: è laureata ed è bellissima".

Barbara MateraNata a Lucera (Foggia) il 9 dicembre 1981. Laureata in Scienze della formazione primaria all'Università "La Sapienza" di Roma, è stata pre-finalista al concorso regionale di Miss Italia2000, svoltosi in Puglia.
I suoi esordi televisivi sono stati la partecipazione come valletta (letteronza - una parodia delle letterine di Passaparola) alla trasmissione della Gialappa's Band 
Mai dire Domenica (in onda su Italia1) e in Chiambretti c'è (in onda su La 7).
Dal 21 settembre2003 al 2007 è annunciatrice per Raiuno.
Nel 2003 partecipa al film
Ma che colpa abbiamo noi con Carlo Verdone. Nel 2007 appare su Raiuno nella miniserie tv La terza verità, per la regia di Stefano Reali, nel ruolo di una giornalista umbra. Nello stesso anno interpreta Francesca Rossini nella settima stagione della serie tv Carabinieri, in onda su Canale 5, ed è protagonista di una puntata della serie tv di Raiuno Don Matteo 6, nel ruolo di Laura.
Nel 2009 è tra gli interpreti del film tv di Canale 5, D
ue mamme di troppo, regia di Antonello Grimaldi.
Sarà candidata per le elezioni europee del 2009, nelle file del Popolo della libertà.
[
FONTE WIKIPEDIA]

Lara Comi è nata a Garbagnate Milanese il 18 febbraio 1983.
Laura Comi è bravissima.
Leggi il post di Mascetti per approfondire il concetto


Licia Renzulli. 
Classe 1975, infermiera caposala e assistente di sala operatoria all’istituto ortopedico Galeazzi di Milano.



Tra veline e schedine ma l'Europa dov'è?
Il quadro che offrono le notizie di stampa sulle candidature alle europee di tutte le parti politiche sono piuttosto sconsolanti. Dove sia l'Europa in questo quadro è un bel quesito. L'attenzione, dopo le polemiche della signora Lario, si è appuntata solo sulle veline di Berlusconi. La sinistra, se pensasse di condurre la campagna elettorale sulla vita notturna di Berlusconi, andrebbe incontro ad una rovinosa disfatta. Chi se ne frega delle relazioni personali di Tizio e di Sempronio.
Berlusconi ci informa ora, rispondendo alla moglie, che candiderà Barbara Matera, Lara Comi, Licia Renzulli, tagliando fuori le sfortunate Angela Sozio, a cui il Gf non è bastato, Eleonora Gaggioli, e qualche altra. E l'Europa dov'è? Osserva la simpatica Serracchiani, candidata col Pd: non basta la prestanza fisica per essere candidate, intendendo che però basta un efficace intervento all'Assemblea nazionale dei circoli del Pd. Per non parlare della bravissima campionessa Sensini, che con la vela si muoverà tra Bruxelles e Strasburgo. Una schedina - cugina sportiva della velina -, come ha scritto Epolis - Elisa Sergi l'ha candidata Renzi a Firenze, al Comune. L'Udc scopre la vocazione cristiana di Emanuele Filiberto, e il Mpa di Lombardo quella sicilianista di Sgarbi. Per Mastella che ringrazia, Cirino Pomicino deluso rimane a piedi. Idv, in compenso, ha riempito le sue liste di candidature per indebolire il Pd. Ancora: e l'Europa? Per il resto, leggeremo le liste, per scoprire le competenze da spendere in Europa, e per correggere la pessima immagine che oggi la delegazione italiana al Parlamento Europeo ha. Ma non mi faccio illusioni. Al fondo, il problema è cosa sono i partiti di questa nuova Repubblica: costruzioni fragili, dominate da leaders che si circondano di yesman, poco radicati nei territori. Le grandi idee e le grandi passioni si sono affievolite, e nel “mercato” della politica molti prodotti si assomigliano. Tornano invece in mente il manifesto di Ventotene e la grande utopia di Altiero Spinelli - erano di questa caratura qualche anno fa i candidati italiani in Europa - : l'Europa federale, dei cittadini, la Costituente. Con questi nomi è difficile pensarla. Erano altri tempi, quelli di Spinelli: ma anche oggi in tanti, come ci insegna Obama, comincerebbero così ad appassionarsi della politica. È importante crederci, in quest'altra Europa, e alla fine cercare nelle liste chi ci crede.
di Pietro Folena - EPolis Roma 30.04.2009

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lunedì 27 aprile 2009

facebluf

Io odio gli aggregatori sociali.
Ma stavolta il fatto è troppo esilarante. [leggi]
Con questo voglio sottolineare come l'uso dei mezzi distingue l'uomo dalla scimmia.
E non mi dispiace proprio per niente per l'impiegata!

venerdì 24 aprile 2009

multimediocrità

Dice: "allora?"
Dico: "scusa, sto a scrive alla tastiera der piccì (no er partito, quello è partito da mò! er computer) e non riesco a pensà pure a quello che te devo risponne mentre sto ar telefono."
Dice: "nun sei capace?"
Ridico: "no. nun so murtimediale."
Dice: "io riesco a fare tre cose insieme e a seguille tutte."
Je rispondo: "io pure quand'ero più giovane dicevo de sapè fà tre cose insieme, e poi nun ce capivo 'n cazzo de nessuna delle tre."

Un conto è esse portato pe' la murtimedialità.
Un conto è esse predisposti pe' la murtimediocrità.

giovedì 23 aprile 2009

guarda 'ndo t'ho portato!

Ieri si andava allegramente trottorellando in automobile per la città in quanto avevo la visita di controllo all'ospedale. Mia moglie alla guida e io al lato passeggero che mi godevo il viaggio.
Per arrivare, dovevamo attraversare l'urbe e passare anche per il Gianicolo, costeggiando Villa Pamphili.
Quei luoghi hanno rievocato in Lucilla i suoi trascorsi di gioventù, in quanto lei qui c'è nata e cresciuta.
«Guarda che bei posti. Palazzine basse, tutte colorate. Non è un bel posto per tornare ad abitarci?»
esclama ad un tratto, sorridendo.
Io la guardo un po', poi rispondo.
«Dove t'ho portato ad abitare, all'Alessandrino, non solo ci sono le case basse, ma pure gli abitanti sono colorati!»
C'è stata una pausa di silenzio.
«Vòi mette?»

mercoledì 7 gennaio 2009

2009 e oltre

MORPH - Nokia
Non lasciamoci ingannare, per il momento è un po' come parlare del teletrasporto dell'Interprise o della tecnologia di Atlandide in Stargate.
Però il comunicato stampa afferma che "la tecnologia del Morph, nata dalla collaborazione tra il centro di ricerca Nokia e il centro di nanoscienza di Cambridge, secondo i suoi produttori sarà disponibile per tutti i modelli di cellulari per il 2015 e guiderà la nuova generazione di prodotti nel campo della tecnologia mobile"

Guardatevi anche il filmato di presentazione. Da non crederci!
Mi sono anche emozionato all'idea di usare quelle idee, sopratutto nella scena finale.
Sarà per colpa della mia forte componente femminile.



LG-GD910.
Intanto anche la LG ci fa sognare, con un certo anticipo, il futuro.
Già un anno fa era presente sul mercato (ma io l'ho scoperto solo ora!) con un prodotto chiamato LG ROLEX.


E' invece di questi primi giorni del 2009 la notizia di un nuovo modello.
"LG ha annunciato che presenterà nel corso del prossimo CES un telefono cellulare 3G da polso. L'Europa sarà il primo continente nel quale verrà venduto il così battezzato LG-GD910.
La superficie dell'orologio-cellulare è totalmente ad appannaggio di un display touchscreen da 1.4 pollici. La maggior parte delle funzioni posso essere attivate con la pressione delle dita sullo schermo ma sono anche presenti alcuni pulsanti sulla parte laterale del dispositivo. Per venire incontro a tutti coloro che sono refrattari al dover controllare un telefono di dimensioni così ridotte, LG ha implementato un sistema di riconoscimento vocale che consente l'utilizzo a mani libere. Un sintetizzatore vocale permette inoltre di non dover nemmeno guardare lo schermo, caratteristica di fondamentale importanza quando si è alla guida dell'auto.
Il telefono
supporta il protocollo di trasmissione dati HSDPA, che permette di raggiungere la ragguardevole velocità di 7.2 Mbps. L'innovativo prodotto consente anche di effettuare e ricevere videochiamate sfruttando la piccola camera posizionata in un angolo dell'orologio-cellulare. Non manca il chip di connessione Bluetooth ed un minuscolo altoparlante che rende agevoli le conversazioni in viva voce e l'ascolto degli mp3 riprodotti dal player integrato.
Caratteristica interessante del dispositivo è quella di essere resistente all'acqua. Il nuovo telefono LG sarà quindi particolarmente gradito da tutti coloro che si trovano spesso in ambienti "umidi" (lo stesso lavaggio delle mani potrebbe altrimenti rivelarsi problematico) ma devono comunque essere raggiungibili. Non si conoscono ancora le date di lancio del prodotto, che verranno probabilmente rivelate durante il prossimo CES, in occasione della presentazione ufficiale".

2009 l'anno circolare

Auguri!
a tutti tranne al cane dei miei vicini.