In una sala di un oratorio c’è un poster attaccato al muro. E’ un cartoncino bianco sul quale dei bambini hanno scritto cosa sentono che
sia Gesù per loro. L'ho guardato a lungo e, a parte la simpatia per le evidenti incongruenze delle relazioni parenterali, quelle esternazioni mi hanno ispirato questa mia personale visione.
I nomi sono inventati.
Gesù è mio fratello, dice Filippo, figlio unico di una
coppia un po’ possessiva. La madre lo bacia ogni minuto dicendo che lui è la
sua unica ragione di vita. E se fosse doppia? Si chiede ogni sera prima di
addormentarsi dopo che il padre lo ha messo a letto e gli ha raccontato una fiaba. Se fosse così, potrei avere un po’ di tempo per fare le mie cose e giocare...
Gesù è mio padre, dice Elena che ha i genitori separati. Suo padre è in Brasile ma invia foto per non farsi dimenticare. Elena guarda malinconica quelle immagini, lui sorride divertito ed è sempre abbronzato ma sempre
lontano. Quando c’è è pronto a giocare ma mai a fare un discorso serio.
Alcuni uomini, amici della mamma, hanno provato a passare del tempo con lei, ma anche loro non erano mai veramente lì...
Gesù è il mio amico, dice Giulio che ama studiare e capisce
le cose più velocemente degli altri. Per questo motivo i suoi compagni lo
chiamano in cento modi diversi ma mai per nome. E non lo invitano alle feste. Non gli
confidano i segreti. Ma lui li capisce comunque. E Gesù lo guida con le sue
parole dette migliaia di anni fa, perché sono sempre migliori di quelle che
sente oggi...
Gesù è accanto a me, dice Valeria che già un paio di volte è
scappata di casa. Mamma e papà non la capiscono, dicono che è ancora troppo piccola per certe cose, che non hanno tempo da perdere con
le sue sciocchezze. Così quando vaga per la città guarda sempre
l’ombra sui muri o per terra. E quando vede che si sdoppia, il suo cuore si
riempie di emozioni e aspetta il suono della sua voce. Poi quelle ombre passano oltre insieme alle persone che le accompagnano e capisce che ancora una volta era un’illusione. Ma nel cuore sente forte la sua presenza.
E va avanti. A volte torna a casa da sola. A volte la vengono a cercare...
Gesù è fratello, padre, amico e forse anche ombra.
Gesù è ovunque e a questo punto, per alcuni bambini di quell’oratorio, è anche
chiunque.
Ma è comunque presente.
E questo è quanto.