domenica 23 novembre 2008

le verità dell'ovvio [P2P]

Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi;
tanta voglia di ricominciare abusiva.
Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate. E il visagista delle dive e' truccatissimo.

Chi di voi ha mai attraversato la città con un videoregistratore dentro lo zaino, per andare a casa dell'amico che aveva l'altro videoregistratore?
L'illegalità e il danno che ne deriva alle industrie ha molte facce. Si parla tanto del PeerToPeer e si punta il dito contro quelli che hanno l'hard disk pieno di materiale digitale preso in prestito dalla rete. Ma poi le nostre strade sono piene di venditori abusivi di materiale abusivo.
E il visagista delle dive è truccatissimo...
Vabbè.
Non sono mai riuscito bene ad esprimere il mio sentimento nei confronti del P2P, ma per quanto credo giusto redarguire chi ne abusa o ne fa spudorato commercio, la ragione del popolo si trova dall'altra parte. Non nell'illegalità, ma nella semplice continuazione di una sana necessità di esprimere amore anche attraverso l'uso della tecnologia. Che cambierà nel tempo, ancora e ancora e ancora. Restando però immutato il nostro sentimento.
Non c'è disonestà nel nostro agire. C'è solo l'opportunità che viene data, quotidianamente, a tutti.
Io stesso in qualche modo mi sono ingarbugliato la mente ed i pensieri in merito a quest'argomento. Ma alla fine la serenità l'ho ritrovata tra le parole di questa confessione online.
"Scarico, da sempre, sempre. Dagli anni 70, quando scaricavo ore di musica dalla radio su tantissime cassette numerate e ben catalogate. Ho scaricato intere discografie al Liceo, da compagni di scuola che mettevano a disposizione chi Branduardi, chi De Andrè. Tutto finiva su cassetta, ma le cose importanti anche su bobine di un mitico Revox. Migliore qualità, se possibile, anche allora.Ho scaricato centinaia di film dalla Televisione, soprattutto quando le cose migliori le trasmettono ad ore impossibili ed il videoregistratore diventò per chi ama il cinema uno strumento indispensabile per crearsi un piccolo archivio di chicche da rivedere con gli amici o in solitaria passione notturna.
Poi le tecnologie sono cambiate, e la radio ho cominciato a scaricarla nel computer, su file da masterizzare e conservare. Anche i vecchi vinili sono finiti riscaricati su CD, per far spazio e per garantirne un ascolto anche quando i giradischi non si troveranno più.
Scarico, e scaricherò, ed ho sempre continuato a comprare dischi, cd, film e ad andare al cinema e a concerti, perché mai dovrei sostituire un piacere con un altro se posso averli entrambi? Non mi sono mai sentito un ladro, ho letto tanti interventi su questo ed altri siti, ho visto centinaia di spot come tutti, anche se trovo demenziale il fatto che gli avvisi anti-pirateria li facciano al cinema e sui dvd originali, e li vedo quindi soltanto quando compro e pago, ma non ci sono mica sulle versioni piratate dei film. Ovviamente.
Le tecnologie son cambiate di nuovo, e oggi basta entrare in un grande centro commerciale per capire che c'è banda per tutti (o quasi), hard disk multimediali da collegare alla TV, e infiniti supporti mobili e non per gestire musica, e film. MP3 non è certo sinonimo di pirateria, ma se le statistiche parlano chiaro sui milioni di iPod e simili nelle tasche di milioni di appassionati non ci sono certo soltanto i brani acquistati on line.
Ora, come allora, scarico per me solo, senza guadagnare nulla e senza per questo modificare il solito, piccolo budget nella mia spesa mensile dedicata al divertimento e agli hobby. Una piccola parte di un modesto stipendio da operaio imbollinato a mille euro al mese.

Non sono un economista, ma cerco di spiegarmi: ho sempre speso il 10 per cento del mio stipendio per cinema, dischi, e svago in generale. Sia quando guadagnavo un milione al mese, che quando ne guadagnavo di più. Da minorenne non era proprio un decimo della paghetta ad essere sacrificato ma molto di più, ma si sa da giovani si fa qualche eccezione. In ogni caso la spesa era quella, prefissata, con un limite.
In casa, nel frattempo, scaricavo dal 1975 in poi, nei modi appena descritti. Oggi ho la parete dei VHS, quella dei CD, un po di vinili non ancora riversati, e tanti hard disk con musica e film collegati allo stereo e al televisore. Per me solo, privato piacere.
In che modo avrei danneggiato l'industria del disco, e del cinema, se comunque più di quel 10% non ho mai voluto e potuto spendere? Come si fa a calcolare un mancato guadagno? Se dovessi pagare tutti i film che vedo (o che registro, o che scarico da chi li registra, che differenza fa?) avrei bisogno di ben altri stipendi, ma il mio lo faccio pagando già equo compenso sui supporti, canone televisivo, maggiorazioni su tutti gli strumenti di masterizzazione e registrazione.

A volte penso all'Industria e so che l'Amo, perchè sforna capolavori e anche altre cose meno gustose ma sempre godibili. L'amo perchè la sostengo in tanti modi, l'amo perchè catalogo e curo i suoi prodotti e me lo godo, e li compro quando meritano.
Ma se io l'amo tanto, perchè l'Industria è sempre così arrabbiata con me?
Più di tanto non posso dargli, ma il mio amore è sincero.
Facciamo pace, perchè al mio archivio non voglio rinunciare e siamo troppo adulti entrambi per scene pietose come la restituzione dei regali dopo una litigata.
Ricominciamo il rapporto in un modo nuovo se vuoi, ma nel frattempo non trattarmi come un malandrino: esisti anche grazie a me, e se io sparisco tu sparisci.
E questo non è bello per nessuno dei due, tesoro.

Anonimo scaricatore"
Trovo che ci sia della poesia in tutto questo.
In particolare per tuti quelli che sanno cosa voglia dire Nastro Chrome o VHS.
E dell'immensa verità!
Così ovvia che quasi quasi mi sfuggiva.

martedì 18 novembre 2008

chiuso alle chiusure!

Si dice in giro che il governo, non Berlusconi, voglia far passare una legge per chiudere i blog.
Io non ci sento, da quel lato.
Sono chiuso alle chiusure!
Ci sarebbe da approfondire la questione, e lo si può fare, ma non qui e non ora.
Tanto le cose come stanno lo sappiamo tutti.
Forse non tutti sanno come potrebbe essere e quelli sicuramente saranno gli ultimi ad accorgersene. Per noi che preventivamente stiamo cercando di fare qualcosa, magari anche solo attirando l'attenzione, la speranza è l'ultima a morire e la prima a ritrovarsi nell'altro mondo.
Cioè, una volta passata la bufera cosa resterà?
La speranza, appunto.
Quand'ero piccolo mi chiedevo sempre cosa significasse essere Rumeno e vivere sotto dittatura. Quando sono diventato grande mi sono cominciato a chiedere perchè una volta finita la dittatura le cose non sembrassero diverse, dal momento che continuavano a scappare tutti. Ora che sono oggi, mi rispondo domandomi se non è il caso di approfittare della massiccia presenza di esponenti di quel popolo per prendere lezioni di sopravvivenza.

E io che da piccolo volevo fare lo scrittore!
Se mi chiudete il Blog cosa farò da grande?
Il bamboccione?
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Governo mio, governo nostro
ti guardo in faccia mentre mi gridi
che con le mie parole per te sono un mostro
mentre con le tue, tu, mi uccidi.

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come diceva Elio "Free Nelson Mandela, Free Blogger, ma sopratutto Free a mio Cuggino!"

Nel caso, se si dovesse davvero chiudere, non cederò il mio posto ad un bingo!
Piuttosto ci metto una rosticceria araba.

sabato 8 novembre 2008

problemi di comunicazione

Nessuno, che lavori nel settore della comunicazione, sa con esattezza cosa possa accadere in un determinato giorno dell'anno, avendo preparato per un'azienda un comunicato e affittato per la stessa uno spazio dove esporre quel concetto.
Nessuno.

Così oggi è nata questa bellissima sovrapposizione di comunicazioni a proposito di comunicazione. E l'oggetto di entrambi i comunicati era un oggetto per comunicare.
Bellissimo!!

Va premesso che ero sull'autobus e quindi tenevo il giornale piegato a metà.
A pag 166 mi cade l'occhio sull'articolo in alto della pagina sinistra: LO ZUCCHERO E LA MUCCA PAZZA. Così mi soffermo su questa pagina.
E arrivo a leggere l'articolo sui cellulari CELLULARE A TEMPO DETERMINATO che comincia così: "L'uso del cellulare è legato all'insorgenza di tumori al cervello. Lo hanno ricordato in un'audizione al congresso USA alcuni ricercatori statunitensi, sottolinenado la necessità di adottare standard più rigorosi sull'emissione di onde elettromagnetiche da parte dei telefoni."
Proprio accanto a queste parole, a destra, la pagina è dedicata alla SAMSUNG e a TIM
che insieme sostengono la ricerca contro i tumori al seno.

Un po' come farsi dare un calcio agli stinchi per non sentire dolore da altre parti.

le verità dell'ovvio [la diversità]

L'illusione dell'anarchico

"VOI
siete gocce nel mare. Siamo cresciuti con dei concetti imposti dagli altri. Ci hanno messo in testa queste parole per indicarci, tra un'esperienza e l'altra, che le nostre azioni non sono così conclusive. E poi, in un modo o nell'altro, hanno tentato di confonderci. Siamo cresciuti consapevoli che dovevamo scegliere da che parte stare. Vuoi più bene a mamma o a papà? Sei della Roma o della Lazio? Sei ricco o sei povero? Sei buono o sei cattivo? Sei bianco o sei abbronzato? Le sfumature di grigio non erano contemplate. I grigi erano quelli "strani".
E allora ecco la mia scelta: sono una goccia nel lago."

Che bello che è in quel momento il giovane anarchico.
Goccia di lago così semplice, giustamente pesante, ma pura nella sua incontaminata essenza.
Poi l'acqua del lago si riversa in un fiume che finisce in mare.

giovedì 6 novembre 2008

le verità dell'ovvio [povertà]

Quanta verità scorre nel sottobosco delle ovvietà.

le verità dell'ovvio [pane e denti]

La verità è l'ovvio dei popoli.
Per questo che restiamo stupefatti quando ne respiriamo un po'.
Per questo viene combattuta da secoli. A volte riuscendo a nasconderla.
Ma come tutte le cose che alterano la percezione dei sensi, abusarne comporta una sorte di overdose. Un rifiuto organico del nostro corpo a doverne assumere ancora.
Per questo che quando c'è troppa verità in giro, io chiudo le orecchie e il naso e per un po' faccio finta di pensare ad altro.



EVVIVA! L'America ha il suo nuovo presidente!
Il mondo è davvero un posto migliore ora che un piccolo uomo ha la possibilità di dimostrare che il differente può fare la differenza.
Tutti strillano che il neo-presidente è nero. Mi dicono anche che sia una brava persona. Però fondamentalmente è nero. E questo fa la differenza, perchè il ne(g)ro ha il ritmo nel sangue e sopratutto ce l'ha grosso.
Così se il presidente americano uscente era e resta una gran testa di membro (della presidenza), questo nuovo, per il momento, gode solo della fama della sua razza a proposito di apparati riproduttivi maschili.
Ed è inutile che ci lamentiamo, noi. O facciamo paragoni. Da ieri, non solo i nostri politici ce l'hanno piccolo.
E così, mentre l'America ha il suo Obama, a noi restano le baracke.
E lascio in questo spazio, a futura memoria, il pezzo scritto da Chicco Gallus sul nostro Epolis quotidiano. Lo metto in mostra alle future generazioni, perchè dice una cosa che è così evidente che nessuno se ne accorge. O forse, cosa che io temo sia molto più vera, nessuno affronta per scaramanzia. Perchè non vedere, in qualche modo, significa anche immaginare che non esiste. Che la realtà è diversa.
Dopo l’elezione di Barack Obama a uno degli incarichi più importanti al mondo ho cercato un po’ di cosine che aveva detto in un suo discorso. Il discorso è quello di Denver, quando è stato scelto come candidato democratico alla presidenza. Spero siate seduti, perchè ci sono delle cose veramente sovversive. Ad esempio ha detto che il governo dovrebbe fare quello che non si può fare da soli: proteggere i cittadini e garantire una istruzione a tutti i bambini, preoccuparsi dell’ambiente e investire in scuole, strade, scienza e tecnologia. Caspita, è praticamente l’esatto opposto del programma del nostro, di governo. Ma Obama quella volta ha detto pure di peggio: ha promesso di investire 150 miliardi di dollari in 10 anni per le fonti energetiche rinnovabili. Poi si è spinto pure più in là. Rendetevi conto, ha detto “assumerò un esercito di nuovi insegnanti pagandoli meglio e appoggiandoli nel loro lavoro”. Quest’uomo è chiaramente un nemico del progresso e della decenza. Inoltre in quel discorso ha parlato di garantire l’assistenza sanitaria a tutti gli americani e addirittura di garantire ai lavoratori il congedo retribuito per malattia. Evidentemente delirava: queste cose, ce lo dice ogni giorno chi governa da noi, sono nocive e da eliminare.
Pensare
che gli americani, a quanto pare, le desiderano ardentemente.
E pensare che noi, almeno per ora, ce le abbiamo.
Chi ha il pane, non ha i denti.
Quanta verità scorre nel sottobosco delle ovvietà.