lunedì 4 febbraio 2008

ALCUNI DIVENTANO LEGGENDA

Io Sono Leggenda (I Am Legend, 1954) è un romanzo fantastico. Ma non nel senso del genere di appartenenza, bensì nel senso aggettivo di bellissimo, trascinante, ricco. Io l'ho letto in tre ore.
Ti succhia via la percezione del tempo, come per il protagonista, costretto a vivere il tempo fuori da ogni dimensione umana e razionale.
Ti costringe a prendere contatto con te stesso.
Lascia che antiche credenze popolari diventino una realtà credibile, finchè non scopri alla fine che la realtà supera la fantasia.
E comunque ti fa capire una cosa: mai arrendersi di fronte alle difficoltà. Ogni cosa va capita e affrontata, non subita. Non è cosa da tutti, infatti non tutti diventano leggenda.

Le parole che uno scrittore posa sulle pagine bianche per darci i contorni del suo sogno e i colori e i suoni delle sue fantasie, restano incollate dentro di noi in modo così personale che pochi grandi registi sanno trasportarle sulla pellicola, regalando ad ognuno di noi percezioni fantastiche di porzioni di sogno.

Nel 1964 con L'ultimo uomo della terra e nel 1975 con Occhi bianchi sul pianeta terra ci hanno provato, rispettivamente, Ubaldo Ragona e Boris Sagal.
Francis Lawrence con il suo Io sono leggenda del 2007 e la imponente presenza di Will Smith, ci riprova con gran dispendio di effetti speciali e inquadrature panoramiche. Ci riempie le orecchie di suoni frastornanti ma non ci lascia stupiti.
Io direi, piuttosto, indifferenti.
I suoi vampiri infatti non sono altro che la rivisitazione 3D del famigerato Voldemort di Harry Potter.
I cani contagiati sono gli stessi del primo Resident Evil. Grandi attori di sempre.
E infine la sceneggiatura è la perggiore interpretazione di quello che è il senso della storia di Matheson.

Se volete andare a vedere il film, per vedere Will Smith, andateci. Se amate la ricostruzione di paesaggi improbabili (almeno per ora) come in The Day After Tomorrow allora questo film fa per voi.
Se desiderate passare una serata palpitante per poter stringere ulteriormente a voi la vostra ragazza, questa pellicola fa al caso vostro.
Ma se state andando a vederlo perchè avete letto il libro, allora attenti! la delusione è dietro l'angolo. Dietro ogni fotogramma. Dietro l'ultimo minuto dove oltre che il senso della storia originale, viene alterata anche la frase che dà il titolo al libro.

Quello che mi fa imbestialire più di tutto, sopra tutto, oltre ogni misura e oltre ogni ragionevole limite è il senso cristiano di fatalità e disegno celeste che lo sceneggiatore o il regista o la produzione hanno voluto infilare nel contesto.
Non è questo che ci ha lasciato Matheson in eredità. Non è questo il senso della vita che ci ha raccontato Matheson. Non si può, non si deve nascondere agli occhi della gente quello che la verità della ragione racconta.

Capisco sempre di più questi tempi che viviamo. Ormai ho una certa esperienza di vita e una discreta quantità di informazioni per determinare, nei miei parametri, quello che può essere un senso di verità.
Per questo dico, affermo e sostengo che se un autore ci vuole raccontare la sua visione, in cui l'umanità si estingue per sua propria mano diventando a sua volta virus e pericolo per la nuova razza, quello deve essere il messaggio.
OK! voglio scendere a compromessi e ci metto "ispirazione" al posto di "trasposizione".
Quindi ecco che da un'idea di un'altra persona, un altro artista ne estrapola un particolare che gli permette di iniziare a raccontare una storia personale. E siccome si sente positivo, mette un bel finale che rende giustizia all'essere umano. Nonchè, considerando questo periodo decennale intriso di guerre e disastri e morti, troppe morti, inutili ci infila anche la speranza. Il disegno divino. La voce di Dio. Il loro Dio. Quello che tutto vede e tutto sa. Che guida la mano con invisibili dita.
Bello!
Applausi. Lacrimuccia. Luce in sala.
Ma non accetto che si usi lo stesso titolo di un'opera, un capolavoro, che racconta tutt'altro, al solo scopo di ingraziarsi il pubblico.
Insomma sono molto deluso da questo prodotto. E' una mia opinione personale e voi dovete decidere: siete morti, siete vivi o vi guida la voce di Dio?